PELLESTRINA

Alla scoperta dell’isola di Pellestrina

Paola Tiberio

Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, da sempre appassionata di Viaggi e con una passione inesauribile per le Case, dall’anno 2000 libero professionista e successivamente Responsabile di proprietà ad uso turistico, è la fondatrice di Gardalake Homedesign…

Alla scoperta dell’isola di Pellestrina

Un angolo di paradiso nella laguna di Venezia.

La laguna di Venezia è ricca di luoghi incantevoli e remoti, che conservano ancora la loro autentica bellezza e le proprie tradizioni.

Uno di essi è Pellestrina, un’isola di pescatori, nota per la realizzazione dei “merletti” a fuselli.

L’isola di Pellestrina ha una conformazione molto particolare, si sviluppa lungo una sottile lingua di terra di 11 chilometri che separa il Mare Adriatico dalla laguna di Venezia e termina con la riserva naturale di Ca’ Roman.

Il fascino di Pellestrina è indescrivibile. Un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato.

L’incantevole borgo di San Pietro in Volta è fra i più antichi villaggi di pescatori della laguna, mentre l’allegro Pellestrina paese, da cui l’isola prende il nome, ha uno spiccato carattere marinaro.

COME RAGGIUNGERE PELLESTRINA

L’isola si può raggiunge in motonave da Chioggia oppure, dall’estremità opposta provenendo da Venezia arrivando col vaporetto fino al Lido.

Da qui con l’autobus 11 si giunge agli Alberoni, la località all’estremità meridionale del Lido di Venezia sita nelle vicinanze dell’antico borgo di Malamocco e ci si imbarca sul ferry-boat per giungere a Santa Maria del Mare, all’estremità settentrionale di Pellestrina.

L’Oasi degli Alberoni, luogo caro ai veneziani, oggi area protetta WWF, è un prezioso contenitore di biodiversità di raro valore nell’Alto Adriatico, caratterizzato da spiagge libere e naturali con alte dune sabbiose.

La partenza da Chioggia

La nostra visita parte dall’estremità sud con imbarco da Chioggia.

Ci si imbarca sul ferry boat e dopo una breve navigazione si giunge al molo di Pellestrina.

L’isola si può girare a piedi, in autobus, ma sicuramente la scelta della propria bicicletta è la soluzione più agevole.

Sbarcati dal ferry boat, ci dirigiamo verso il primo borgo. E’ piacevole ammirare il paesaggio e restare affascinati dalla bellezza dell’isola.

Piccoli paesi di pescatori, ortolani e merlettaie, piccoli borghi dalle tipiche case variopinte venete con orti e giardini che si affacciano sulla laguna, un tranquillo lungomare e spiagge sabbiose poco frequentate.

Il silenzio e la tranquillità sono di casa. Nell’aria si respira profumo di mare, si ode il canto dei gabbiani, l’aria profuma di pesce alla griglia e di erbe selvatiche.

L’isola di Pellestrina è il regno della cucina di mare. La cucina veneta è deliziosa e invita ad una sosta per pranzo in una tipica trattoria. Tante le prelibatezze a base di pesce appena pescato: schie, gamberetti, anguilla o seppie, antipasti di cannocchie e cappesante, pasticcio di pesce, fritto di calamaretti, seppioline in umido, grigliate accompagnate da verdure coltivate negli orti della laguna. Impossibile resistere!

Rilassati e rifocillati la gita riprende.

Una tappa assolutamente da non perdere è la visita alla riserva naturale di Ca’ Roman, oasi protetta dal 1989 e uno dei pochi litorali integri dell’Alto Adriatico con un habitat dalla straordinaria ricchezza faunistica. E’ situata, infatti, su una delle più importanti rotte migratorie d’Italia e moltissime specie d’uccelli la utilizzano in autunno e primavera per riposarsi e nutrirsi prima di riprendere il viaggio.

Si decide, quindi, di rimanere nella parte meridionale dell’isola e trascorrere il pomeriggio alla riserva e rilassarsi nella spiaggia deserta, circondata dalle dune che la separano da un fitto bosco, prima di intraprendere la strada del ritorno a casa, approfittando dell’ultimo ferry boat.

La riserva di Cà Roman è collegata a Pellestrina dalla diga artificiale dei “Murazzi”, poderosi muri d’argine in pietra d’Istria, una delle più imponenti difese a mare erette nel Settecento dalla Serenissima per fronteggiare le mareggiate.

La storia dei Murazzi e dell’alluvione del 1966 è raccontata attraverso ricostruzioni, foto e filmati nel piccolo Museo della Laguna Sud, ricavato nell’ex scuola Goldoni di San Pietro in Volta.

L’isola non finisce qui. Resta ancora molto da visitare e sarà la scusa per organizzare una seconda escursione o decidere di tornare a Pellestrina in occasione di una festa popolare.

Le Feste isolane d’estate

Il 4 agosto di ogni anno, la festa della Madonna dell’Apparizione permette di assaporare il meglio dell’ospitalità isolana e immergersi in una vera festa tradizionale di paese.

Lì dove oggi sorge il piccolo Santuario della Madonna dell’Apparizione il 4 agosto 1716 sarebbe apparsa la Madonna a un ragazzo del posto.

Nei giorni della festa, tutta Pellestrina ricorda l’episodio miracoloso con balli popolari, regate di voga alla veneta, e chioschi di specialità gastronomiche locali.

Nella prima domenica di agosto si tiene la tradizionale regata di Pellestrina, evento molto atteso che richiama sull’isola centinaia di appassionati di voga.

Altra festa paesana dell’isola è la sagra di Santo Stefano, patrono di Portosecco, che si conclude il 15 agosto: gli abitanti del luogo appendono festoni di bandierine colorate alle case e festeggiano il santo con i gustosi piatti di pesce dei chioschi, giochi, musica e le tradizionali regate di voga.

Portosecco, è il borgo dei Merletti e, passeggiando d’estate, si possono vedere le merlettaie raccolte a far ciàcole che intrecciano i loro fuselli davanti l’uscio di casa o sedute in riva alla laguna.

Pellestrina è rinomata soprattutto per la produzione di merletti a tombolo “balon”. Fin dai tempi lontani a Venezia si lavorava il merletto, quello a fuselli, realizzato intrecciando fili di cotone sopra un cuscino cilindrico chiamato tombolo.

 

La bella giornata si conclude, il ferry boat ci riporta a Chioggia e si ritorna al Lago di Garda, felici di aver trascorso una giornata ricca di emozioni.

Pronti per una nuova esperienza alla scoperta del nostro territorio.

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