MUSE – il Museo delle Scienze

Il Museo delle scienze di Trento progettato da Renzo Piano

Paola Tiberio

Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, da sempre appassionata di Viaggi e con una passione inesauribile per le Case, dall’anno 2000 libero professionista e successivamente Responsabile di proprietà ad uso turistico, è la fondatrice di Gardalake Homedesign…

Vicino al centro storico di Trento, il MUSE – il Museo delle Scienze progettato dall’architetto Renzo Piano è uno spazio museale di ultima generazione incentrato sulle tematiche ambientali.

Riunisce in un interessante percorso espositivo natura, scienza, tecnologia oltre ad analizzare problemi etici e sociali.

Molto interessante la sezione dedicata al rapporto fra uomo, energia e clima con approfondimenti sullo sviluppo sostenibile, fonti rinnovabili e risparmio energetico.

Il Museo si articola in 4 piani fuori terra e 2 piani interrati in cui si possono visitare uno spazio mostra permanente, spazi per mostre temporanee, una serra tropicale, la biblioteca e i laboratori didattici, la sala conferenza, lo shop e la caffetteria.

Architettura sostenibile

 L’edificio è costruito seguendo i principi della sostenibilità, utilizzando materiali di provenienza locale. Sfrutta l’energia solare e geotermica, celle fotovoltaiche, pannelli solari e sonde a scambio termico. Un sistema domotico garantisce risparmio d’acqua, riscaldamento ottimale, ventilazione e illuminazione naturali.

Si inserisce all’interno del polo culturale e scientifico denominato “Le Albere”.

Nel quartiere adiacente alla struttura museale si sviluppa una zona residenziale e una commerciale con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla efficienza energetica degli edifici circondati da un grande parco urbano.

Il PERCORSO ESPOSITIVO

 L’architettura del MUSE di Trento si ispira alle vette delle montagne circostanti.

 Il percorso espositivo del Muse usa la metafora della montagna per raccontare la vita sulla Terra. Dal ghiacciaio alla foresta tropicale.

Il percorso inizia dall’alto, dalla cima, verso il basso, conducendo il visitatore alla scoperta di ecosistemi e conformazioni geomorfologiche.

Gli spazi espositivi “più alti” del Museo, mostrano le vette di alta quota e una panoramica degli elementi geologici e biologici dell’ambiente alpino e dolomitico.

Al quarto piano si affronta il tema del ghiaccio e del sole per poi scendere ad approfondire le tematiche delle biodiversità, della sostenibilità, dell’evoluzione, fino al piano interrato e alla meraviglia della serra tropicale.​​​​​​​​​​​​​​​​

Una ricostruzione di un ambiente glaciale permette di riconoscere gli elementi che caratterizzano le dinamiche dei ghiacciai.

Il labirinto della biodiversità alpina

In questa sezione del museo viene presentata l’unicità della vita sulle Alpi.

Le Alpi, e in particolare il Trentino, racchiudono un vero e proprio mosaico verticale di ambienti diversi, popolati da specie animali e vegetali perfettamente adattati e per questo unici.

Un allestimento che aiuta a far rivivere le emozioni provate in natura, mostrando gli animali selvatici della montagna.

Geologia delle dolomiti

Le Alpi, e in particolare le Dolomiti, grazie alla particolarità, alla storia della formazione e al paesaggio hanno ottenuto il riconoscimento di patrimonio naturale dell’UNESCO siglato nel 2009.

Un salto nella Preistoria

Una struttura a spirale invita il visitatore ad entrare nel mondo della preistoria.

Un emozionante viaggio nel tempo per scoprire la vita dei nostri antenati preistorici, dalle battute di caccia alle alte quote montane, alla lavorazione dell’argilla e la vita sulle palafitte.

I principali ritrovamenti locali custoditi al Museo delle Scienze sono esposti in vetrine che illustrano le principali fasi dell’evoluzione culturale, economica e sociale nella preistoria delle Alpi.

Dall’uomo di Neanderthal all’ Homo sapiens, all’introduzione di agricoltura ed allevamento nel Neolitico e la grande innovazione tecnologica della lavorazione dei metalli nella protostoria.

Riproduzioni di figure umane intente in attività quotidiane arricchiscono il percorso espositivo e video favoriscono la suggestione e l’emozione di vivere in tempi preistorici.

Il Maxi Ooh!

Uno spazio per bambini da 0 a 5 anni in cui i piccoli visitatori possono scoprire, capire, osservare, provare, usando i SENSI.

Lo spazio espositivo Maxi Ooh! è una sezione che permette di sperimentare attraverso i sensi. E’ un luogo neutro nelle linee e nei colori, quasi sospeso, in attesa che entrino i bambini ad animare gli ambienti.

È uno spazio libero, senza indicazioni, dove anche l’adulto non insegna, ma partecipa allo stupore.

Pavimenti, pareti, camere sensorizzate, virtuale e reale reagiscono e si modificano insieme allo spazio e ai suoi possibili utilizzi.

I ricordi di tutta una vita

In questa galleria i resti fossili ci accompagnano in un incredibile viaggio nel tempo profondo, dalla comparsa delle prime molecole all’evoluzione di dinosauri e mammiferi seguendo il filo rosso della “nostra” storia.

La parte dedicata ai rettili terrestri custodisce uno dei più grandi archivi a livello europeo di orme fossili di rettili paleozoici e mesozoici e di dinosauri.

Sulle tracce dei grandi rettili si possono riconoscere le loro caratteristiche orme e ammirare gli imponenti scheletri a grandezza naturale. La galleria di dinosauri conduce in un viaggio tra abitudini, eccezionali scoperte e tracce del loro passaggio anche nel territorio italiano e dolomitico.

I grandi acquari: Isole d’acqua, laboratori dell’evoluzione

Prima di entrare nella serra tropicale, il visitatore troverà una serie di grandi acquari. I pesci che vi sono ospitati sono rappresentativi della biodiversità ittica dei grandi laghi e fiumi della Tanzania: Lago Malawi, Lago Tanganyika, Fiume Kilombero.

La serra tropicale: Udzungwa, una foresta pluviale Afromontana

Con una superficie di 600 metri quadrati la serra tropicale ricrea al MUSE un lembo della foresta pluviale dei Monti Udzungwa, un centro di diversità ed endemismo dell’Africa Tropicale Orientale in Tanzania.

Varcando la soglia della serra il visitatore viene accolto dall’abbraccio caldo e umido dei tropici, addentrandosi nelle foreste incontaminate dell’Africa tropicale, tra cascate e pareti verticali, tra acque turbinose e una rigogliosa foresta.

Felci arboree, banani selvatici e il fagiolo gigante, una vegetazione rigogliosa che accompagna il visitatore nel suo percorso alla scoperta delle coltivazioni tradizionali tra orti e villaggi passando per un piccolo mercato dove osservare la frutta e la verdura tropicale.

La serra ospita anche degli animali, uccelli e rettili come il camaleonte.

L’ambientazione della serra fa riflettere sui temi della globalità e della sostenibilità, illustrando i progetti di ricerca e di cooperazione internazionale per la protezione delle foreste e la lotta alla povertà, invitando il visitatore e sostenerli attivamente.

 

La visita al MUSE è certamente un appuntamento da non perdere.

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