Monte Baldo alla scoperta delle Malghe

Malga Pralongo

Paola Tiberio

Laureata in Architettura al Politecnico di Milano, da sempre appassionata di Viaggi e con una passione inesauribile per le Case, dall’anno 2000 libero professionista e successivamente Responsabile di proprietà ad uso turistico, è la fondatrice di Gardalake Homedesign…

Il Monte Baldo domina con la sua presenza il Lago di Garda con oltre 2000 m di altezza. E’ una meta unica, sia per gli amanti della natura, sia per gli escursionisti. La sua varietà, la bellezza dei luoghi, il panorama impagabile del lago che si ammira dall’alto rendono il Baldo un luogo da vivere e da scoprire.

Per chi si approccia per la prima volta al Monte Baldo o per un’escursione semplice, piacevole in compagnia con i bambini, immersi nella natura, la visita a Malga Pra longo è un ottimo punto di partenza per trascorrere una giornata serena e salutare.

Dalla località montana di San Zeno, si prosegue per Prada. Lungo la strada forestale che si addentra nella meravigliosa faggeta di Pralongo, si arriva alla località Due Pozze. E’ il punto in cui si trova il parcheggio e si diramano i percorsi a piedi.

Il Baito di Pra longo, si raggiunge a piedi dopo una breve passeggiata.

Questo caratteristico “Baito”, sapientemente restaurato fa parte della malga con i suoi prati, pascoli e boschi.

I caratteristici baiti del monte Baldo, trovano origine nel settecento e seguono una precisa modalità di costruzione. Gli edifici si ergono su di un poggio, in posizione ben ventilata, armoniosamente inseriti nel contesto del paesaggio e presentano un’architettura semplice nella forma e nei materiali da costruzione, come la pietra calcarea del luogo.

La Malga Pralongo conserva intatto il sapore di un tempo. La struttura è composta di due stanze: il “logo del fogo” dove si trova il camino in cui veniva lavorato il latte e che fungeva da ricovero del malghese essendo riscaldato ed il “logo del late”, stanza in cui veniva mettere a riposare il latte appena munto in recipienti chiamati “mastele”, per favorire l’affioramento del grasso.

Un luogo incantevole, rilassante in cui fermarsi per godere la giornata e ammirare il panorama o fare una breve tappa in previsione di una lunga camminata verso un altro rifugio.

Una malga semplice, autentica, luogo perfetto per mangiare un piatto tipico della zona, del buon formaggio accompagnato da un bicchiere di vino o un’ottima torta fatta in casa.

Nelle giornate limpide la vista del lago di Garda è un’emozione. Da qui, si possono ammirare dei tramonti spettacolari con il sole che si nasconde dietro le montagne.

L’ALPEGGIO SUL MONTE BALDO

Salendo sui pendii del Monte Baldo il cambio di scenario è sorprendente. A pochi dal Lago il paesaggio diventa montano, l’aria si fa più fresca, l’ombra dei boschi e il profumo del sottobosco diventano protagonisti e tra i prati e pascoli generose mucche pascolano indisturbate nella tranquillità della montagna.

La tradizione della pastorizia sul Monte Baldo ha una lunga storia. Già a partire dall’Età del Rame (fine IV millennio a.C.) e nell’Età del Bronzo le piccole comunità locali iniziarono a portare le proprie greggi dalla piana e dalla collina all’alpeggio.

Dall’epoca romana e poi in quella altomedioevale il Monte Baldo è stato interessato da una consistente pastorizia, soprattutto ovina e caprina, con forme di transumanza lungo percorsi tradizionali che dalla piana di Caprino portavano sui pascoli e sulle creste e scendevano poi in Val d’Adige.

La transumanza iniziava il 23 aprile, giorno di San Giorgio.

Oltre alle greggi transumanti, numerosi ovini stanziavano sulle pendici del Monte Baldo.

I pastori di pecore utilizzavano i Baiti come rifugi per gli animali. Nella zona più elevata del monte, piccoli ricoveri costruiti a secco, con rocce calcaree, ricoperti da paglia, frasche o rami di pino mugo erano il luogo ideale per il bestiame.

L’allevamento bovino ha ricevuto notevole impulso a partire dal XVII sec. a scapito dell’allevamento ovino e caprino che venne sempre di più marginalizzato e relegato nelle zone più elevate ed impervie.

È in questo periodo che si costruiscono le malghe tutt’ora esistenti: baiti in pietra in funzione dell’alpeggio bovino. I mesi estivi dell’alpeggio iniziano tra la fine di maggio ed i primi di giugno, a seconda dell’andamento della stagione invernale. Dalle contrade più basse, il bestiame sale lungo le vie pastorali, verso la montagna.

Il periodo dell’alpeggio è tradizionalmente segnato da alcune feste popolari, come la festa della Madonna della Neve il 5 agosto e di San Bartolomeo il 23 agosto. Settembre segna la data del termine dell’alpeggio che si conclude con la festa di San Michele, il 29 settembre.

Buona passeggiata! Alla prossima imperdibile tappa alla scoperta del Monte Baldo!

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