Tra le zone più belle di Milano, in cui non è solo la movida a far da protagonista, ma lo sono anche cultura e street art. Un antico sistema di canali che si sviluppa dalla Darsena di Milano e lungo l’Alzaia e la Ripa del Naviglio Grande, fino all’incrocio con Via Valenza. Per il Naviglio Pavese invece si prosegue dritti fino all’incrocio con via Carlo Darwin. Cosa vedere ai Navigli di Milano? La nostra guida è pronta per essere stampata e portata con voi.
La storia dei Navigli
L’origine dei Navigli si riconduce al 1177/1179, una decina di anni dopo la distruzione della fossa interna a opera di Federico Barbarossa, quando iniziarono i lavori per costruire il Naviglio Grande. All’inizio collegava la città di Milano a Gaggiano ma nel 1187 le sue acque arrivarono fino a Trezzano, nel 1209 a S. Eustorgio. Una continua espansione, che vide il culmine nel 1359 con un tentativo di collegamento a Pavia, senza esiti favorevoli.
Lo sapete che i marmi di Candoglia, utilizzati per la costruzione del Duomo di Milano, provenivano dal Lago Maggiore e venivano scaricati nel laghetto di Santo Stefano? Fu il primo specchio d’acqua a essere interrato (nel 1857), vista la vicinanza all’ospedale. I lavori di ampliamento proseguirono, questa volta per mettere in comunicazione le acque della città con quelle dei Navigli. Vennero perciò installate due chiuse successive in legno, distrutte dopo ogni utilizzo, per alzare il livello delle acque.
Un primo passaggio, a cui seguirono una conca permanente e altre nei successivi anni, che incrementarono il traffico dei Navigli e il trasporto del marmo. Nel 1388 fu concessa l’esenzione dal dazio proprio per questo motivo. Ne eravate a conoscenza? Nel 1457 invece fu inaugurato il Naviglio della Martesana su ordine di Francesco Sforza, navigabile fino a Milano nel 1496 con la Conca dell’Incoronata, oggetto di studi da parte di Leonardo Da Vinci.
Altri Navigli seguirono a quello della Martesana, ovvero quello di Bereguardo, il Paderno e il Naviglio Pavese, che ebbe numerose difficoltà di costruzione, terminato 14 anni dopo il progetto iniziale.
Cosa vedere ai Navigli: la Casa delle Arti e il Mudec
La poetessa Alda Merini è stata tra le personalità più importanti che hanno vissuto nella zona dei Navigli. Per renderle omaggio, è stata creata una riproduzione della sua dimora storica: La Casa delle Arti. Sono conservati oggetti, mobili, effetti personali e sui muri scarabocchi come quelli che la poetessa era solita scrivere, veri e propri appunti. La Casa delle Arti si trova in Via Magolfa 32, un luogo da non perdere per immergersi nella sua vita.
Tra i luoghi più interessanti di Milano, c’è sicuramente il Mudec (Museo dell’Arte e della Cultura). Un importante spazio espositivo che negli anni ha ospitato mostre di spicco, come quella su Machu Picchu e gli Imperi d’Oro del Perù, o la mostra di oltre 100 quadri appartenenti a Marc Chagall. Il Mudec è un polo culturale nato negli anni ’90 da un progetto di riconversione dell’Ex Ansaldo. Da fabbriche dismesse a spazi dedicati all’arte.
Attività consigliate: una gita in battello sul Naviglio Grande e l’Armani Silos
Tra le esperienze da vivere ai Navigli una menzione va alla crociera sul Naviglio Grande. In passato il naviglio era stato al centro dello sviluppo commerciale di Milano, favorendone gli scambi ma anche un aiuto concreto durante gli anni della guerra, evitando che la città venisse isolata. Dal Naviglio Grande si sono poi sviluppati altri canali, collegamento alle ville dei signori della città, che erano soliti passare qui l’estate. La zona del Naviglio Grande è conosciuta non solo per la movida milanese, ma anche per i mercati che vengono organizzati, in primis la Fiera dell’Antiquariato.
C’è poi il Vicolo dei Lavandai, lavatoio costruito nell’Ottocento e rimasto in funzione fino agli anni ’50. Erano gli uomini appartenenti alla Confraternita Lavandai di Milano a occuparsi di raccogliere la biancheria sporca dalla nobiltà milanesi, per poi riconsegnarla dopo averla lavata. Risale al XX secolo la centrifuga in uno dei cortili in prossimità al Vicolo dei Lavandai.
Se alla gita in battello preferite un’esperienza particolare, quello che fa per voi è un giro in gondola, in partenza dalla Darsena di Milano. Non sarà Venezia, ma è davvero una esperienza insolita. Non a caso il gondoliere Umberto Pagotto proviene da Villorba, in provincia di Treviso, un veneto DOC!
Passiamo ora all’Armani Silos, inaugurato da Giorgio Armani nel 2015 per celebrare i 40 anni di carriera. Ospita svariate mostre e una collezione permanente che fa perno su tre tematiche: Androgino, Etnie (con influenze dall’Africa, India, Arabia, Polinesia, Giappone, Persia, Siria e dalla Cina) e Stars. In quest’ultimo caso sono gli abiti indossati dalle celebrità a essere esposti.
Dopo aver scoperto cosa vedere ai Navigli, organizzerete una visita in questa parte della città? Altre idee per vedere Milano le trovate qui!