Situata al centro della Pianura Padana, Mantova, patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 2008 assieme alla vicina Sabbioneta, è la città simbolo del Rinascimento italiano.
È circondata da tre laghi, il Lago Inferiore, il Lago di Mezzo e il Lago Superiore. Sulla superficie di quest’ultimo, in estate, è curiosa la fioritura di centinaia e centinaia di fiori di loto.
Il simbolo della città è Palazzo Ducale in Piazza Sordello, originariamente Piazza San Pietro, dove, per quasi quattro secoli, vissero e governarono i Gonzaga, fino all’esilio del Duca Ferdinando Carlo.
In realtà, il Palazzo è costituito da più edifici uniti assieme, il cui nucleo originario consisteva nel Palazzo del Capitano, già esistente prima che arrivassero i Gonzaga. Questi ultimi aumentarono in maniera esponenziale la superficie del complesso con strutture come la Corte Vecchia e Nuova, la Palazzina della Rustica e il Cortile d’Onore con i suoi giardini.
La sontuosità di tutti questi edifici non è rimasta intatta: terminate le fortune familiari, i Gonzaga furono costretti a vendere gran parte dei loro arredi e delle loro suppellettili e molto di ciò che rimase fu espropriato dalle truppe napoleoniche.
Menzione particolare merita il Castello di San Giorgio: nato come ambiente militare, ma spogliato fin da subito da questa sua veste, è particolarmente noto per la Camera degli Sposi o Camera Picta. Dipinta da Andrea Mantegna, la stanza è una celebrazione senza precedenti del prestigio della famiglia dei Gonzaga.
Sempre in Piazza Sordello, il cui nome deriva dal celebre poeta e trovatore Sordello da Goito, già citato da Dante nella sua Divina Commedia, si trova la chiesa più importante di Mantova, il Duomo, dedicato a San Pietro. Oggi, la chiesa si contende assieme alla vicina chiesa di San Francesco le spoglie dei membri della famiglia Gonzaga.
In un angolo della Piazza, si può trovare una statua del Rigoletto, il celebre buffone che porta il titolo dell’omonima opera di Giuseppe Verdi.
Palazzo Ducale non è l’unico edificio che esalta la gloria dei Gonzaga; ad esso si aggiunge infatti Palazzo Tè, il cui nome deriva dal nome dell’isola del Teieto.
La sua costruzione partì su iniziativa di Francesco Gonzaga e doveva essere funzionale come casa padronale, immersa nella tranquillità dell’isola. Solo vent’anni dopo, Federico Gonzaga, su progetto dell’architetto Giulio Romano, trasformò l’abitazione nel meraviglioso palazzo che possiamo vedere oggi. Da segnalare il capolavoro artistico di Tiziano che raggiunge l’apice nella Camera dei Giganti.
A Mantova è presente Piazza delle Erbe, chiamata così per la tradizionale presenza del mercato ortofrutticolo.
Ma anche qui le meraviglie architettoniche non mancano di certo: si parte con Palazzo della Ragione, oggi sede del palazzo comunale, al cui fianco si trova la Torre dell’Orologio, un vero capolavoro di ingegneria. Costruita nel ‘400 dal matematico ed astrologo Bartolomeo Manfredi, la Torre è un simbolo anche di estetica: il quadrante, oltre alle ore, contiene anche i numeri romani, i segni zodiacali, le ore planetarie, i giorni della Luna e la posizione degli astri.
Sotto è presente anche una statua della Madonna Immacolata a protezione della città.
Sebbene non paragonabile all’imponenza del Duomo, la Chiesa di San Lorenzo conserva comunque la sua importanza: costruita ad immagine e somiglianza della Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme, è la chiesa più antica della città, edificata per volontà di Matilde di Canossa.
Infine non si può dimenticare il meno famoso comune di Sabbioneta.
Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2008, la città fu costruita dal nulla da Vespasiano Gonzaga in meno di 30 anni.
Oggi viene etichettata come città ideale e conserva tutt’ora la sua struttura urbanistica con l’imponente cinta muraria a difesa del borgo e le porte monumentali.